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Good Morning Vietnam ...

La capacità delle Koi ...

Ciao,

... di accalcarsi ogni volta che c'è da "sbafare" mi colpisce ogni volta ... poi, quardando bene, si scopre che ci sono anche degli "intrusi" (che potrebbero essere dei pescato Clarias) ...

Francesco

PS: siamo negli enormi specchi d'acqua siti all'esterno dei bastione della Cittadella Imperiale di Huè.
 

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Ciao,

... di accalcarsi ogni volta che c'è da "sbafare" mi colpisce ogni volta ... poi, quardando bene, si scopre che ci sono anche degli "intrusi" (che potrebbero essere dei pescato Clarias) ...

Francesco

PS: siamo negli enormi specchi d'acqua siti all'esterno dei bastione della Cittadella Imperiale di Huè.

Gli allevamenti di clarias sono ancora più impressionanti, specialmente quando alimentano l'acqua proprio non la vedi. C'è da dire comunque che l'affollamento per i clarias anche in natura è una situazione quasi normale e stagionale, Sia in asia che in africa quando si prosciugano le pozze te li ritrovi tutti in pochi metri di fango. In Mali, Niger, Ciad o Repubblica Centraficana addirittura durante la stagione secca ci sono delle vere e proprie feste del villaggio quando si tratta di pescare con le ceste i clarias rimasti intrappolati nei laghetti o nei fiumi in secca.

Ciao Enrico
 
Ciao Enrico,

Ho visitato, in Africa, un allevamento industriale dove allevavano, fra l'altro, i Clariar. Credo di aver visto poche volte in vita mia una simile concentrazione di "vivo" in relazione alla "massa d'acqua" messa loro a disposizione ...

Francesco
 
Channa? Channa asiatica?

Ciao,

Viene descritta come originaria della Cina ed introdotta (tra l'altro) in Nord Viet Nam nella zona del Fiume Rosso (che, per inciso, attraversa Ha noi). Io credo sia lei (vedi prima foto), cerco conferme! ... :104:.

E' veramente malconcia (secondo me è un rimasugliuo di attività commerciale buttata li ... "nell'angolino nero del negozio" e quel che le succede ... succede. Credo che farò un tentativo di recuperarla (anche perchè non dovrebbe diventare il solito canniBBale XXXXXL!!!

Francesco
 

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Un incontro ...

Ciao,

... inaspettato (che ha avuto luogo negli fossati che circondano i bastioni della cittadella imperiale di Hue). Non sono gli "originali" (ma, giudicando dalle sagome degli "inseriti sud-americani, insomma NON credo siano Scleropages) ma, in ogni caso, fanno la loro figura. Non mi era mai capitato di vederli muoversi in ambienti realmente consoni alla loro taglia adulta ...

Francesco

PS: e domani, sia pure brevemente ... ... ... LAOS!!! :emiticon_3d_Yes::emiticon_3d_Yes::emiticon_3d_Yes:
 

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Enrico,

Per quello che mi è stato dato di capire lo Scleropages è, in natura/in Viet Nam, assolutamente marginale (si limita, come correttamente dici, ai "verdi" presenti, limitatamente, nella zona del delta del Mekong). Fatta questa premessa credo si tratti in "introdotti" ed a questo punto può/potrebbe essere qualsiasi cosa. Nel Viet Nam del Nord è impossibile - per motivi meteorologici - allevare simili pesci all'aperto mentre più si va a sud più è fattibile ma, sempre e comunque, si tratta di ... "introdotti".

Giova poi aggiungere che ad Ha noi gli Scleropages che pure si trovano ("chippati" o meno) sono cari (ho sentito, personalmente, chiedere $ 10.000), mentre gli Osteoglossum (oltre ha non essere "protetti") vengono venduti, quasi, "a peso".

Francesco
 
A proposito di Scleropages questa estate andrò a Sumatra, li dovrebbe essere presente, visiterò solo la regione Nord sumatra, Enrico hai idea di dove possano vedersi?
 
Il Mekong, ovvero ...

Ciao,

IL "Fiume dei Nove Draghi". Notizie dal Laos ... :104:.

Il Mekong, nei sui oltre 4.000 km di corso scorre, per la metà, in territorio laotiano proveniente dalla Cina. Poi, dopo aver attraversato Myanmar (Birmania) e Cambogia, entra in Viet Nam e di getta nel Mar Cinese Meridionale. In Viet Nam il Mekong è noto, appunto, come il "fiume dei nove draghi": tanti sono (nove) i bracci principali del suo sconfinato delta. Andiamo, adesso, “sul campo” (beh, in realtà andiamo in… in barca!)

Siamo in Laos meridionale con la stagione delle piogge incipiente (nel momento di massima estensione il fiume raggiunge i 14 km di larghezza!) per conoscere il fiume e, si spera, incontrare i delfini dell'Irrawaddi (una specie di delfini dulcacquicoli fortemente minacciata).

Per arrivare in zona di operazioni debuttiamo con l'attraversamento (su una locale chiatta da trasbordo malconcia il "giusto"!!!) del fiume, sotto una pioggia "pestilenziale" ... GRANDE!!!

Ci fermiamo per la notte in un resort semi-deserto (è bassissima stagione ma l'occasione è buona per aver meno caos attorno), ceniamo ed affiliamo le armi.

La mattina dopo (per fortuna ci viene risparmiata la solita sveglia criminale!) iniziamo la discesa del fiume. La corrente è forte ed aiuta il piccolo motorino Honda (dotato del caratteristico piede dell'elica lunghissimo) a fare il suo dovere.
C'è vita sul fiume: pesca.tori (tanti) all'opera, piccole imbarcazioni che trasportano derrate varie, contadini che prelevano acqua (da irrigazione), donne che lavano i panni, bambini che giocano lungo la riva ... Dopo un lungo tratto ci infiliamo in uno dei bracci secondari: andiamo controcorrente e la navigazione rallenta ... la zona è molto meno battuta, si notano uccelli acquatici (in specie cormorani) appollaiati in alto sui rami, in agguato. Siamo, per ora e per fortuna, soli mentre continuiamo ad avanzare con lentezza. Infine il barcaiolo "spegne" e "da di volta" su un albero, scheletrico, semi affiorante. Inizia l'attesa! "Devono" farsi vivi, è la nostra unica opportunità: DEVONO FARSI VIVI!!!

C'è tanto silenzio (finirà, purtroppo) mentre aspettiamo poi, lentamente ... un impercettibile movimento dell'acqua li, ecco un piccolo mulinello là ... infine una pinna appare furtiva appena più vicino, poi un'altra un pò meno timida e più vicina a noi ...

Il bacio scaramantico che ho dato, partendo, al grosso dente di coccodrillo ricordo delle mie avventure ivoriane sembra aver funzionato! Tre, forse quattro, delfini (Orcella asiatica per gli scienziati) nuotano intorno a noi.

Dunque il “pod” al confine fra Laos e Cambogia resiste anche se, purtroppo, ha visto la perdita di un giovanile rimasto impigliato nelle reti dei pesca.tori. siamo in zona protetta ed abbastanza rispettata, detto per inciso, ma i delfini nel fiumr vanno dove meglio credono. Alle volte nel posto sbagliato ...

La giostra silente continua, si sentono rumori (di motori) in lontananza, che aumentano di intensità ... conto tre barche in arrivo, purtroppo. Una, in particolare, è carica di "americanazzi garruli", chiassosi al punto tale da spingermi, contrariamente alle mie abitudini, a chiedere loro silenzio in maniera sin troppo ... "impositiva" (e con modesti risultati), ad onore del vero.

Torna la calma ma la magia è finita, i delfini sembrano farsi più sospettosi. Aspettiamo ancora un pò, mi concedo qualche ultimo scatto, poi sciogliamo gli ormeggi e, chetamente, ci affidiamo alla corrente per allontanarci.


GAME OVER! L'unica cosa che riesco a pensare è ... TENETE DURO RAGAZZI!!! E, ultimo ma non ultimo, grazie per esservi fatti vivi. Ed infine il poderoso Mekong che, silente e impassibile, scorre lento e maestoso e ci porta via ...

Va segnalato chr la situazione del Mekong (dal punto di vista ambientale e di tutela della natura) non è rosea anche se in molti si impegnano per il loro meglio. Il Laos (paese dal bassissimo impatto antropico sull'ambiente visto che in TUTTO il Laos vivono 7 milioni di persone mentre nella SOLA Ha noi ne vivono 7,5 milioni) sembra quello più impegnato nella sua difesa anche, forse, in ragione di uno stile di vita più "ragionato" e profondante intriso di una profonda misticità buddista. Comunque anche qui le cose potrebbero andare meglio, ed in merito alle specie in difficoltà ho raccolto - relativamente a quelle presenti nel fiume - le seguenti informazioni.

SPECIE ITTICHE "A RISCHIO" PRESENTI IN ZONA (ma altre sono possibili):


  • Datnioides pulcher (Siamese/Thai Tiger Fish. Il Datnioides più ricercato sul mercato acquariofilo, non solo del sud-est asiatico, e un bell'esemplare selvatico può "spuntare" quotazioni significative. Da ciò discende che ...),
  • Dasyatus laotensis (razza),
  • Boesemania microlepis
  • Setipinna melanochir
  • Probar(b?)us jullieni
  • Pangasius sawitwowsei (dubbi sulla specie)
  • Electroforus electricus (anguilla elettrica)

Per concludere una breve carrellata di immagini dell'ambiente in cui ci siamo mossi ...

FOTO

  1. Il fiume Mekong con il sole
  2. Attraversamento (su chiatta locale): il tempo si fa beffe di noi, piove rabbiosamente ...
  3. Attraversamento (su chiatta locale): il tempo si fa beffe di noi, piove rabbiosamente ...
  4. Attraversamento (su chiatta locale): il tempo si fa beffe di noi, piove rabbiosamente ...
  5. Il livello della palafitta (rispetto a quello, attuale, dell’acqua) dice molto in merito alla portata delle piene del Mekong,
  6. Vita sul fiume, oggi,
  7. Vita sul fiume, come ... “ieri”,
  8. Navigando,
  9. Cormorani in agguato sul fiume. La nostra guida (che ha visto la guerra di persona ed in giovanissima età) ci dice sospirando che gli uccelli, da qualche anno ... "stanno cominciando a tornare”. La guerra, che qui come in Viet Nam chiamano la “Guerra Americana” e che si concluse con la caduta di Saigon è finita nel 1975!!!
  10. Delfini sul fiume,
  11. Delfini sul fiume,
  12. Delfini sul fiume,
  13. Delfini sul fiume,
  14. Delfini sul fiume,
  15. Delfini sul fiume,
  16. Delfini sul fiume.

Le foto (10/16) sono la selezione delle "meno pessime" di oltre 150 scatti. "Fermare" un soggetto diffidente, mimetico, silenzioso che scivola furtivo al pelo dell'acqua si è dimostrato molto più complesso di quanto mi aspettassi. Mi domando come siano state scattate (e da chi) certe immagini che fanno bella mostra di loro nel web! Ad ogni modo, e non è poco, quando si parlerà dei "Delfini dell'Irrawaddi" potrò dire ... IO C'ERO!!! ... Mi auguro, con tutto me stesso, che le prossime generazioni possano dire la stessa cosa!!!
 

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Le foto (10/16) sono la selezione delle "meno pessime" di oltre 150 scatti. "Fermare" un soggetto diffidente, mimetico, silenzioso che scivola furtivo al pelo dell'acqua si è dimostrato molto più complesso di quanto mi aspettassi. Mi domando come siano state scattate (e da chi) certe immagini che fanno bella mostra di loro nel web! Ad ogni modo, e non è poco, quando si parlerà dei "Delfini dell'Irrawaddi" potrò dire ... IO C'ERO!!! ... Mi auguro, con tutto me stesso, che le prossime generazioni possano dire la stessa cosa!!!

Se ti può consolare io non sono mai riuscito a riprenderne il muso che è la parte che più mi fa impazzire e foto sempre da lontano (appena ti avvicini si immergono). Rimane comunque un animale spesso difficile da vedere se non conosci i punti esatti di passaggio e difficile pure da fotografare. Secondo me le foto belle sul web sono costate mesi e mesi di appostamenti. Li ho visti saltare solo in presenza del coccodrillo marino o di grossi squali alla foce del sungai santubong altrimenti se ne stanno sempre sotto a cercare pesci nelle reti dei pescat ori (sono scaltrissimi).

Ciao Enrico
 
A proposito di Scleropages questa estate andrò a Sumatra, li dovrebbe essere presente, visiterò solo la regione Nord sumatra, Enrico hai idea di dove possano vedersi?

Mi spiace, non saprei. Fossi andato in borneo avrei cercato nei vecchi appunti di viaggio e ti avrei passato i punti precisi ma per sumatra non so proprio. Anche perché dicono che sia diventato ormai molto raro. Cerca comunque nelle zone dei grandi fiumi e specialmente nei danau (laghi). Magari googla in internet ikan arwana con associati i posti che visiterai, magari ti salta fuori qualcosa o meglio se riesci a fare una ricerca con caratteri indonesiani. Comunque puoi trovarli anche nei laghetti dei parchi, privati o allevamenti vari.

Ciao Enrico
 
C'è vita ...

Ciao,

... anche nelle mie vasche, per fortuna! Le due foto mostrano l'evoluzione della mia "disastrata" Channa asiatica (credo). Purtroppo si sta rivelando molto schiva e una vasca meno "cratere lunare" (prima foto) se, da una parte, sembra aiutarla a recuperare rende, dall'altra, più difficile osservarla e fotografare. Mostra ancora titubanza nel nutrirsi quindi NON è ancora fatta ma sono - comunque - più ottimista di prima ...

Francesco
 

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Anche in cima ai monti ...

Ciao

...(il Laos non ha accesso diretto al mare) vivono i granchi. Mi è stato presentato (in realtà lo ho scovato nei secchi di un mercatino locale) come "Granchio delle Risaie": tutto ciò che so, oltre all'ambiente che frequenta, è che per trovarlo bisogna scavare, scavare, scavare ... purtroppo non mi è stato possibile.

Francesco

PS: l'uso delle enormi "pipe" dell'ultima foto è d'uso comune in tutta la regione (Viet Nam, Laos e non solo), a giudicare dalla faccia della donna in secondo piano è ... ... ... ROBBA BBONA!!! :eek:la-humana:
 

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Il salvataggio (ancora in corso) ...

Ciao,

... della mia Channa (Channa asiatica). Poco da dire, le foto parlano da sole: da giorno del recupero (foto 0, correva il 3 maggio appena trascorso) alla data odierna. NON è, ancora, perfetta ma ... :104:.

Francesco
 

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Il terzo inquilino ...

Cio,

... è arrivato ieri ... :100:.

Ambientazione maniacale, delicato bagno di (acqua e) sale per disinfettare, e poi ... in vasca! Nel RIO400 adesso ci sono un Chitala ornata (molto intemperante, a differenza del suo consimile ospitato nell'altra vasca, che mi da più di una preoccupazione: di ritorno dal Laos ho trovato - in vasca - un massacro, nel senso letterale del termine ...), la Channa asiatica e - appunto - il "terzo" inquilino (foto). NON saprei classificarlo (completamente) con sicurezza mi è stato "affidato" come D. microlepis (che qui chiamano Indonesian Tiger Fish) ma non saprei/sono sicuro. Devo trovare un altro/altri due soggetto/i da inserire in vasca (per "spalmare la cattiveria") oppure sbarazzarmi del "coltello" ma i due compari (Chitala ornata) sono i pesci che ha scelto mio figlio Leonardo. Dovrò, in caso, parlamentare prima di decidere.

Mi hanno offerto delle Channa pleurophtalma (circa 40 Euro a "cadapesce" che, credo, sarebbe una buona quotazione) ma, prescindendo dal fatto che crescono di più (sino a 40 cm), non so se il mix di due specie di Channa possa aggiungere problemi a quelli che già ho ...


Francesco.
 

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Ciao, ti direi più D. Undecimradiatus (ma non fa molta differenza a parte che rimane più piccolo del Microlepis).
Occhio che le Asiatica dovrebbero fare una parte dell’anno a temperature sensibilmente più basse mentre gli altri inquilini sono strettamente tropicali [emoji6]




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Ciao,

Tutte le (mie) vasche vanno "col tempo", non prevedo riscaldatore di alcun tipo. Vedremo che accade ... giova dire che l'accoppiata Datnioides/Channa qui è abbastanza praticata. Quanto alla classificazione della "tigre" sono abbastanza in alto mare: qui sono tutte, e sono tante, "Tiger Fish" ma ignorandone la provenienza ... AMEN!

Francesco
 
Ancora il Mekong, stavolta ...

Ciao,

... al Nord.

Partenza da Luang Prabang (antica capitale del Laos) Il nome Laos significa, in lingua locale/antica, "il paese del milione di elefanti". Purtroppo oggi tutti questi elefanti sono ridotti a poche centinaia (alle volte tenuti in regime di "semi-cattivitá e, peggio del peggio, spesso sono tenuti male) per risalire un breve tratto del Mekong.

L’ELEFANTE: il gigante gentile (sulla destra in foto) sembra – tutto sommato - a suo agio. Antropomorfizzando un po' mi viene da dire che … sorride. La mia, improbabile, smorfia è invece figlia del ricordo che, in CdA, mi appioppò CAN (l’elefante di foresta ospitato allo ZNA, lo Zoo di Abidjan). La sua “toccata con la proboscide” fu, assolutamente, involontaria ma, ciò non di meno, mi spedì da qui a li dove mi rialzai pesto e sanguinante. (DSC_0203)

Siamo molto più a nord della zona dei delfini, il fiume è (qui) definito piccolo ma é comunque largo svariate decine di metri. Visitiamo un villaggio accoccolato lungo la riva, facciamo qualche acquisto (di dubbia qualità o, se preferite, veniamo … “bidonati”) ed assaggio il "whisky laotiano" (in realtà si tratta di un fermentato di riso) dal gusto decisamente gradevole specie se scelto nella gradazione alcolica (di tre disponibili) meno … pirotecnica.

Proseguiamo per la "Grotta del Buddha" una, appunto, grossa grotta le cui origini si perdono nelle nebbie del tempo: caratterizzata da un difficile accesso la grotta è ritenuta un luogo di ancestrale culto spiritistico (dedicato ad uno degli spiriti del fiume) divenuto in seguito, e non semplicemente, un luogo sacro del Buddismo. Si ritiene che oggi ospiti oltre 4.000 statue del Buddha (di tutte le dimensioni), un numero che continua a crescere in occasione delle visite di devoti e relativo conferimento di ulteriori statuette. (DSC_0105/0106/0107). Infine facciamo (cotti di sudore) di nuovo rotta su Luang Prabang. Il Mekong, ancora una volta, ci accompagna scorrendo sotto di noi placido ed impassibile.

A differenza di quanto avvenuto al sud ho avuto modo di “vedere da vicino” alcuni dei pesci che popolano (questo tratto) il Mekong. Ero al mercato locale, ma tant’è … Non ho potuto non accorgermi della maestria delle donne intente a sfilettare i pesci e di come, plausibilmente catturati molte ore prima, parte dei cat-fish in vendita erano ancora vivi e vegeti (poveri).

Il Chitala (tra l’altro oggetto dell’intervento chirurgico ripreso in foto) è l’unico che, tentativamente, ritengo di aver identificato. Si tratta, a mio modo di vedere, di Chitala blanci (DSC_0181/0182).

Due parole, infine, sulla tartaruga (faccio atto di fede nei confronti della guida che afferma non sia li a scopo edule): un foro sul carapace – secondo una prassi in uso anche in Africa - consente di tenerla "al guinzaglio" evitando che – eufemisticamente parlando - si ... allontani (DSC_0175).

Saluti laotiani.
Francesco
 

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