Elevati tassi di nitrati(>20-30mg/L), non SECONDO ME o PRIMO TU, rallentano i tassi di crescita in numerose specie ittiche (in bibliografia troviamo studi approfonditi su trote, salmoni e altre specie dolciacquicole nostrane e tropicali).I meccanismi fisiologici e molecolari alterati da questa sostanza, non sono tutt'ora noti in modo definitivo. Nelle vasche domestiche, reputo molto arduo chimicare acque con un contenuto inferiore ai 20-30mg/l di nitrati. Occorrono impianti goccia-goccia alimentati con acqua prodotta da BUON impianti ad osmosi inversa (ed integrata con opportuni sali, anch'essi privi di nitrati o sostanze che possono diventarlo se ossidate). Sono molti pochi, infatti, gli acquedotti ed i pozzi nel nostro paese che possono vantare un contenuto di nitrati nelle loro acque inferiori ai suddetti valori(non a caso la normativa italiana fissa a 50mg/l la soglia massima di nitrati che possono essere contenuti nell'acqua della rete idrica domestica, contro ai 5 mg/l della normativa europea!!). Nei nostri acquari (spesso privi di sistema goccia-goccia per i cambi d'acqua, sempre sprovvisti di filtri DENITRATORI-in quanto ingestibili dall'acquariofilo-, e con grandi filtri biologici, enormi produttori di nitrati) si vanno ad aggiungere una complessa serie di molecole organiche derivanti dal normale metabolismo dei nostri pesci. Tali sostanze (catecolamine, chinoni, amminoglucidi etc..), sembrano avere un effetto inibitore sulla crescita corporea delle specie ittiche, ben maggiore di quello imputabile ai soli nitrati. Io mi stupisco che i nostri pesci, evolutisi in volumi d'acqua enormi, spesso caratterizzati dalla presenza di "tracce" di sostanze diverse dai puri ioni minerali, continuino a crescere e riprodursi nelle nostre brodaglie che diamo per scontato essere eccellenti.