giannighezzi
Utente
considerato che la discussione stava divagando ne apro una nuova.
quando nella riunione soci a faenza abbiamo deciso di aprire questa pagina sul forum ho deciso di occuparmene in prima persona per 2 motivi; il primo è che, in quanto titolare (insieme a leonardo denti) di un'azienda che si occupa di pescare pesci "selvatici" credo di esserene direttamente coinvolto.
il secondo motivo è, il grande vantaggio che possiamo avere (come azienda) avendo a che fare direttamente con gente che vive nei luoghi da dove vengono i nostri ciclidi.
tornando a noi, la prima domanda che dobbiamo porci è: sono + in pericolo i pesci che vengono pescati o i pescatori che lo fanno??
a questo quesito occorre fare subito una distinzione tra sudamerica e africa.
partendo dal sudamerica, avete forse idea di cosa possa guadagnare un pescatore??....praticamente nulla.
considerate ad esempio un apistogramma selvatico che viene venduto in un negozio in italia a 10-12 euro, andate a ritroso nella filiera; negoziante-importatore-esportatore-venditore-pescatore. considerate che tutti ci devono guadagnare almeno il doppio se non di + e provate ad immaginare cosa possa guadagnare....forse un dollaro ogni 1000 apistogramma pescato!!!!
proviamo a chiedere a lui se è + importante la conservazione dei pesci o la soppravvivenza dei suoi figli!!!
in africa il discorso è diverso, i pescatori non stanno male, considerato anche il maggior valore economico dei pesci, la differenza sta nel fatto che hanno una totale mancanza di cultura nel rispetto per la loro terra.
dopo questa premessa possiamo capire che i veri colpevoli sono come sempre i ricchi (e non solo gli europei).
in tanzania per ogni pesce pescatodevi versare una tassa, secondo voi i soldi li reinvestono in attività di tutela???
in brasile esiste l'IBAMA che si occuba di tutelare le specie a rischio; risultato pesci come H. zebra, P. serratus, Pot. leopoldi e altri sono in blocco d'esportazione.....ma come mai le grandi multinazionali possono disboscare migliaia di ettari di foresta??
come credo già sappiate tutto ruota intorno ai soldi anche in un settore dove la passione dovrebbe essere il fattore principale.
quello che possono fare le aziende (come la nostra) è cercare di educare i pescatori locali a rispettare e tutelare l'ambiente, oltre che pagare qualcosa in + i pescatori.
quello che possono fare gli appassionati (ovvero i clienti finali) è informarsi un po di + prima di comprare un pesce, e magari smettere di cercare il pesce introvabile solo per "tirarcela" con gli amici pesciofili....un altra cosa molto utile a mio avviso è quella di smetterla di andare alla ricerca del prezzo + basso....credete che andare in germania a comprare degli msobo (ad esempio) e pagarli meno, sapendo che il "tale esportatore" ne pesca 3000 per volta sia utile alla salvaguardia della specie??
forse qualcuno potra paensare che sto tirando acqua al mio mulino...non spetta a me giudicare...quello che posso dire a mia difesa (inteso come persona direttamente coinvolta nel prelievo in natura di pesci)è che la nostra azienda cerca di fare il possibile, ovviamente nei limiti del mercato, dato che in banca a pagare ci vado pure io, per tutelare i pesci e le persone che vivono nei luoghi di pesca.
come noi altre aziende lavorano allo stesso modo o addirittura meglio!!!....ma i più purtroppo sono mercenari che per arrichhire le proprie tasche non esitano a distruggere popolazioni di pesci che magari vivono in 200 metri!
allo stesso modo esistono acquariofili che cercano di darsi un etica (per quanto possibile) nelle proprie vasche, e altri che per cissà qualche motivo vanno alla ricerca del pesce super-raro, con chissa quale motivazione!!!
spero che in questo forum + che del moralismo, venga fatto del realismo, perchè è solo cosi che si fanno i fatti.
Gianni
quando nella riunione soci a faenza abbiamo deciso di aprire questa pagina sul forum ho deciso di occuparmene in prima persona per 2 motivi; il primo è che, in quanto titolare (insieme a leonardo denti) di un'azienda che si occupa di pescare pesci "selvatici" credo di esserene direttamente coinvolto.
il secondo motivo è, il grande vantaggio che possiamo avere (come azienda) avendo a che fare direttamente con gente che vive nei luoghi da dove vengono i nostri ciclidi.
tornando a noi, la prima domanda che dobbiamo porci è: sono + in pericolo i pesci che vengono pescati o i pescatori che lo fanno??
a questo quesito occorre fare subito una distinzione tra sudamerica e africa.
partendo dal sudamerica, avete forse idea di cosa possa guadagnare un pescatore??....praticamente nulla.
considerate ad esempio un apistogramma selvatico che viene venduto in un negozio in italia a 10-12 euro, andate a ritroso nella filiera; negoziante-importatore-esportatore-venditore-pescatore. considerate che tutti ci devono guadagnare almeno il doppio se non di + e provate ad immaginare cosa possa guadagnare....forse un dollaro ogni 1000 apistogramma pescato!!!!
proviamo a chiedere a lui se è + importante la conservazione dei pesci o la soppravvivenza dei suoi figli!!!
in africa il discorso è diverso, i pescatori non stanno male, considerato anche il maggior valore economico dei pesci, la differenza sta nel fatto che hanno una totale mancanza di cultura nel rispetto per la loro terra.
dopo questa premessa possiamo capire che i veri colpevoli sono come sempre i ricchi (e non solo gli europei).
in tanzania per ogni pesce pescatodevi versare una tassa, secondo voi i soldi li reinvestono in attività di tutela???
in brasile esiste l'IBAMA che si occuba di tutelare le specie a rischio; risultato pesci come H. zebra, P. serratus, Pot. leopoldi e altri sono in blocco d'esportazione.....ma come mai le grandi multinazionali possono disboscare migliaia di ettari di foresta??
come credo già sappiate tutto ruota intorno ai soldi anche in un settore dove la passione dovrebbe essere il fattore principale.
quello che possono fare le aziende (come la nostra) è cercare di educare i pescatori locali a rispettare e tutelare l'ambiente, oltre che pagare qualcosa in + i pescatori.
quello che possono fare gli appassionati (ovvero i clienti finali) è informarsi un po di + prima di comprare un pesce, e magari smettere di cercare il pesce introvabile solo per "tirarcela" con gli amici pesciofili....un altra cosa molto utile a mio avviso è quella di smetterla di andare alla ricerca del prezzo + basso....credete che andare in germania a comprare degli msobo (ad esempio) e pagarli meno, sapendo che il "tale esportatore" ne pesca 3000 per volta sia utile alla salvaguardia della specie??
forse qualcuno potra paensare che sto tirando acqua al mio mulino...non spetta a me giudicare...quello che posso dire a mia difesa (inteso come persona direttamente coinvolta nel prelievo in natura di pesci)è che la nostra azienda cerca di fare il possibile, ovviamente nei limiti del mercato, dato che in banca a pagare ci vado pure io, per tutelare i pesci e le persone che vivono nei luoghi di pesca.
come noi altre aziende lavorano allo stesso modo o addirittura meglio!!!....ma i più purtroppo sono mercenari che per arrichhire le proprie tasche non esitano a distruggere popolazioni di pesci che magari vivono in 200 metri!
allo stesso modo esistono acquariofili che cercano di darsi un etica (per quanto possibile) nelle proprie vasche, e altri che per cissà qualche motivo vanno alla ricerca del pesce super-raro, con chissa quale motivazione!!!
spero che in questo forum + che del moralismo, venga fatto del realismo, perchè è solo cosi che si fanno i fatti.
Gianni