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Aulonocara kandeensis in grave pericolo

Effettivamente al mercato di Kigoma era pieno tutti i giorni di Boulengerochromis, Petrochromis, ecc, non penso che il mercato acquario filo possa incidere sensibilmente, magari lo può fare per alcune "specie" o "razze" particolarmente rare, per esempio nel lago ho visto pochissime O. Ventralis, pesce oltretutto che non viene pescato a scopo alimentare.
detto ciò spesso il selvatico è uno sfizio.
da Gianni la settimana scorsa c'erano dei Labeotropheus trewawase tumbi west selvatici, che senso hanno? Sono identici ai miei F 1000.
se proprio dobbiamo comprare dei selvatici prendiamo delle varietà che non si trovano già in commercio.
Miles
 
Quello che ha scritto Miles rispecchia la realtà della cose.

Il prelievo per uso acquariofilo è una piccola percentuale. Il grosso viene fatto dalla pesca a scopo alimentare.
D'altra parte cosa vogliamo che facciano, non hanno quasi da mangiare.

Premetto che neanche io ho mai preso wild e se posso non vorrei mai farlo, ma bandirlo a priori mi sembra eccessivo.
 
Ultima modifica:
Lo sfruttamento dei ciclidi presso i laghi africani non è tanto differente dalla sfruttamento dei nostri pesci nei nostri fiumi, dove molte specie da noi non godono di una situazione migliore rspetto a molti ciclidi africani pur non essendo oggetto d'interesse per l'acquariofilia.
Ad esempio come dicevo in un'altro post, oltre alla pesca alimentare in africa i pesci vengo utilizzati per la produzione di farina animale dove la qantita di pesci impiegata è impressionante.

Ricordo anche di un documentario pubblicato su questo forum. non so da chi, sui pescatori del Malawi; dove lamentavano del fatto che, i ciclidi sono poco adatti alla pesca alimentare, per via delle dimensioni ridotte e credo anche per l'alto numero di resche. Quindi il pescatore ipotizzava l'idea di introdurre una qualche specie più idonea alla alimentazione: ragione per cui bisognerebbe chiedersi anche cosa succederebbe se i ciclidi non avessero una importanza per l'acquarofilia, che comunque crea buisiness per i pasesi ricchi, ed un indotto "anche se misero" per le popolazioni locali.

Quindi secondo me la questione Wild è estremamente complessa con 1000 sfaccettature, ragione per cui non può essere affrontata con la logica del tutto bianco o tutto nero.
 
Ultima modifica:
la pesca per motivi alimentari NON si può evitare
la pesca per motivi industriali ( farine ) non abbiamo ne i mezzi ne le conoscenze per combatterla

ma possiamo fare cualcosa di concreto contro la pesca per motivi "ornamentali" che è ciò che ci riguarda
potrà anche darvi fastidio il termine "ornamentale" ma è la realtà
noi NON siamo biologi , siamo bambinoni che giocano

la cosa schifosa della pesca per motivi acuariofili , la cosa che dovrebbe farci vergognare .... è la percentuale di morti

è vero che la pesca per motivi alimentari ne uccide di piu , ma se ne pescano 1000 ne mangiano 1000 , o pochi meno
non va buttato niente

ma se noi ne vogliamo uno vivo in vasca ne hanno uccisi mille per farcelo avere
è su cuesta cosa che dobbiamo riflettere , invece continuiamo a nasconderci dietro i "mali peggiori"
per difendere la nostra bieca voglia di collezionare

è lo stesso ragionamento che vale per lo scuilibrio alimentare nel mondo

c'è gente che muore di fame e dall'altra parte c'è gente obesa
ma a fare schifo non è il riccone che mangia aragosta e tartufo ,,,, sono le tonnellate di pane e pasta che buttiamo ogni giorno nel rusco
 
Non voglio nelle maniera assoluta cadere o essere catapultato in polemica gratuita.
Ma a volte ho qualche dubbio, e mi domando:
Ma io scrivo bene l’italiano?
Dalle risposte lette evidentemente no….naturalmente chiedo perdono umile per i miei limiti, ma proviamo a capirci qualcosa.
Allora ho letto da Miles, che i nostri pesci hanno un valore acquariofilo e che non alleviamo secondo protocolli,
per protocollare i ciclidi ci sono agenzie specializzate nel mondo super organizzate che fanno solo quello,
quindi sarebbe solo ed esclusivamente un raddoppio oltre che una perdita di tempo.
Poi mi domando:
ma chi ha mai parlato di protocolli, e i pesci che alleviamo in vasca non sono esseri viventi o no,
abbiamo diritto su di essi o doveri?
Poi ritrovo la condivisione di un'altro amico, che propone un boicottaggio e pure organizzato, non capisco cosa centri con l’oggetto
del post ma presumo si riferisse a quello che aveva precedentemente scritto un amico.
Poi arriva un’altra persona, che appoggia il boicottaggio dell’amico precedente, però promuove una cosa interessantissima
che è quella che stiamo parlando non di solo pesci ma di esseri viventi, devo dire personalmente che questo mi piace di più.
Quando poi parla di canoni di mantenimento lo perdo di vista, ma non perché non capisca la sua lingua o quello che scrive,
ma perché guardando i filmati che ho invitato a guadare a tutti gli iscritti, per cultura personale, della earthtouch tv,
possiamo constatare che gli habitat e tutto quello che vediamo in questi spezzoni è impossibile da realizzare nelle vasche,
e abbiamo visto solo una 15ina di minuti, questo qualche amico lo sa bene, altri lo stanno apprendendo adesso,
Il perchè?
Per i più esperti per un miliardo di motivi…
Ma questi sono punti di vista rispettabilissimi da condividere da una parte e dall’altra nel massimo rispetto e conoscenza.
Poi qualcuno invita tutti, ma dico tutti, a non acquistare esemplari selvatici, mi piacerebbe a questo punto capire come si
faccia ad individuarli.
Come si fa ad individuare un esemplare selvatico da un esemplare riprodotto in vasca,
noi sappiamo benissimo che i ciclidi che vengono spediti,
sono stati precedentemente tenuti in vasconi, magari per mesi prima che vengano spediti in tutto il mondo,
e non penso che abbiano tutta quella cautela che abbiamo noi nelle nostre vasche a casa, allora forse siamo di fronte
ad un qualcuno che è in possesso della mappa genetica di ogni singolo esemplare, forse per conoscerne l’eventuale purezza,
ma qui mi fermo e non vado avanti perché un campo molto complesso ed io non sono un medico.
Si arriva ad un certo punto dove i due amici parlando parlando cascano nel prevedibile se no sistematico
"si è giusto così...sono d'accordo con te" ecc..ecc….
Allora mi domando:
Ma i fatti?
Il da farsi?
Dove sono i fatti?
Le proposte...quali sono?
Quando si ha un dubbio o si vuole veramente fare qualcosa per i nostri ciclidi si fanno proposte e si presentano al direttivo,
il direttivo le valuterà una per una e vedrà il da farsi, come hanno fatto molti e come continuano a fare tanti altri,
io sono uno di questi.
Nessuno ha la facoltà di vietare nulla a nessuno, tranne le organizzazioni preposte per fare questo,
se una persona vuole un ciclide anche wild (ammesso che lo sia) lo faccia pure,
l’importante che riesca a farlo vivere decentemente, magari a riprodurlo.
Entrare nel meccanismo del mercato è una cosa complessa, esiste la richiesta e l’offerta, sembra una cosa facile ma non lo è,
anzi è una cosa molto complessa, il mercato non è una cosa che è riferita ad una persona o due, o a una organizzazione o l’altra,
è una cosa che non può essere gestita facilmente, poi non dimentichiamo che stiamo parlando del lavoro delle persone,
e quello è sacro, perché dietro il lavoro ci sono le famiglie e altre vasche e milioni di cilcidi, la faciloneria su queste cose non serve,
si....si può dire sono o non sono d’accordo, ma li finisce la cosa.
Invece ritengo che riuscire a gestire le nostre vasche in modo nuovo è utile per far sapere a tutti quello che abbiamo in quel
momento ma anche quello che gli amici tutti hanno nelle proprie vasche, questo sicuramente potrà aiutare non solo a pianificare
a vicenda le vasche stesse ma a rendere migliore la vita dei nostri ciclidi, realizzando così un bel vedere.
Non tutti i ciclidofili d’Italia hanno vasche a casa perché sono pazzamente innamorati dei ciclidi, molti lo fanno anche per una
questione di coscienza personale.
Poi si fa una differenza tra quel ciclide e quell’altro, quello è raro e allora lo prendo, pure se è e rimane grigio senza colori e magari sbiadito,
insomma una certa mania del “ce l’ho solo io”, e sinceramente è una cosa che faccio fatica a capire…scusate il mio limite.
Ripeto e ribadisco una cosa già ribadita su, se veramente vogliamo aiutare i nostri ciclidi dovremmo con impegno e dedizione cercare
di catalogare le nostre vasche e farlo periodicamente, in modo che le persone ed amici che hanno delle esigenze particolari sanno
dove possa trovarsi un eccesso, magari quello che è un eccesso per una persona è un buco per l'altra,
è sicuramente una cosa buona per chi alleva ciclidi, così facendo avremmo la gestione delle nascite precedenti
conosceremmo eventuali decessi dovuti a malattie o altro, eliminando del tutto dei vuoti ed eccessi nella propria vasca,
così facendo gli amici iscritti al forum e associazione si aiuterebbero a vicenda,
alla fine per un unico scopo, quello di far stare meglio i ciclidi che abbiamo deciso di allevare,
non considerando la cosa più importante:

IL CONTROLLO DELLE NASCITE E DECESSI DI SINGOLI ESEMPLARI CHE VIVONO NELLE VASCHE A CASA NOSTRA.

Sono stato un po’ prolisso, scusate per gli errori ma sono i ufficio, ma credetemi ne valeva la pena.

Cordiali saluti a tutti,
Gioacchino.
 
Poi qualcuno invita tutti, ma dico tutti, a non acquistare esemplari selvatici

il cualcuno sono io

mi piacerebbe a questo punto capire come si
faccia ad individuarli.
Come si fa ad individuare un esemplare selvatico da un esemplare riprodotto in vasca

non hai mai visto le scritte sui listini ?
non hai mai letto le scritte sulle vasche di vendita ?

dovremmo con impegno e dedizione cercare
di catalogare le nostre vasche e farlo periodicamente, in modo che le persone ed amici che hanno delle esigenze particolari sanno
dove possa trovarsi un eccesso, magari quello che è un eccesso per una persona è un buco per l'altra

mai sentito parlare di mercatino ??
 
Partirei con una proposta più semplice, evitare di comprare esemplari selvatici di specie comuni in acquario, ho già fatto l'esempio del Labeotropheus, ma quest'anno si è rivisto il Labidochromis caeruleus selvatico!!!! Il pesce più comune del mondo, che senso ha comprarlo selvatico? Qualcuno dovrebbe spiegarmelo.

Miles
 
Partirei con una proposta più semplice, evitare di comprare esemplari selvatici di specie comuni in acquario, ho già fatto l'esempio del Labeotropheus, ma quest'anno si è rivisto il Labidochromis caeruleus selvatico!!!! Il pesce più comune del mondo, che senso ha comprarlo selvatico? Qualcuno dovrebbe spiegarmelo.

Miles

la risposta mi sorge spontanea i labidochromis caeruleus riprodotti che si trovano in commercio molto spesso non sono più labidochromis caeruleus.:104:
 
i labidochromis caeruleus riprodotti che si trovano in commercio molto spesso non sono più labidochromis caeruleus.:104:

è vero per l'occhio esperto , ma la stragrande maggioranza di noi non sarebbe in grado di distinguerli

e comuncue il gioco non vale la candela
comprare un caeruleus wild non è piu passione
è megalomania , collezionismo , perversione .... non lo so cos'è di preciso , sicuramente una minkiata
 
io mi fermo qui ,ognuno ha il suo punto di vista pur condividendo la stessa passione.
se poi si pensa che i pensieri diversi dal proprio siano minchiate ecc ecc, motivo di più per non partecipare.
 
paolo non è fatto di minchiate o di partecipare .... è che cercare un caeruleus wild mi sembra assurdo
va bene tutto , ogniuno ha la sua idea ed è libero di averla .... ma tutto ha un limite
per cuanta elasticità si possa avere sull'argomento .....cercare nel lago , con tutte le conseguenze che sappiamo , il pesce piu diffuso nei negozi mi sembra francamente troppo
 
E cosa sono? ho visto i selvatici da Gianni, erano uguali, ma come fa notare giustamente Robi, per uno che arriva in vasca 10 muoiono.
Rinsanguare i ceppi di allevamento a cosa serve? aumentare la diversità genetica non li rende necessariamente più belli, più robusti o più simili ai selvatici. Riquoto Robi, i nostri sono pesci ornamentali e non c'è nulla di male in tutto ciò.
Bisogna cercare di preservare la diversità in natura e un modo potrebbe essere non comprare selvatici, poi io non sono contrario a priori, una pesca di qualità potrebbe essere una soluzione, ma in quei luoghi non è facile.
Ad esempio le ventralis di Kigoma, se sono davvero così rare come mi è sembrato (chiederò lumi a Ad) sarebbe utile non acquistarle selvatiche.
Miles
 
proverò ad argomentare il mio punto di vista .
quali varietà si sono estinte ai fini acquariofili nei grandi laghi africani??
e quante viceversa estinte in natura per altre cause vivono ancora nelle nostre vasche? vedi lago vittoria.
anche i riprodotti durante i vari passaggi da allevatore a commerciante poi a negoziante ed in fine al privato soffrono e ne muoiono in quantità quale è la differenza?? senza importazione di wild nel tempo avremmo i problemi che abbiamo oggi con i ciclidi del Vittoria ,non si sa bene se abbiano le carte in regola
ed il fatto che a volte gli ibridi non si riconoscano non lo vedo come un bene non so voi?
 
Se esistono associazioni pubbliche e private in ogni paese del mondo che si muovono per la salvaguardia dei ciclidi, mentre non esiste alcun movimento che si batte per la sopravvivenza della tinca o della trota marmorata (a parte quache cartello sull'Adda) e perchè i ciclidi sono oggetto di passione, colezionismo, moda, o arredamento. Quindi il tutto si riduce a migliaia di appassionati che spendono miglioni di euro l'anno per l'acquisto di pesci colorati.
Sarebbe interessante sapere cosa ne sarebbe stato dei ciclidi Africani se non avessero trovato il mercato nell'acquariofilia.
 

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