Anche il congresso quest'anno si è consumato e devo dire che l'ho assaggiato con trepidazione.
Partiamo dalla location che ancora una volta si è rivelata ottima. Alla Certosa di Calci ci sentiamo a casa. Grazie a Roberto Barbuti per la disponibilità e grazie allo staff del Museo che è sempre stato all'altezza delle richieste dimostrando cortesia, gentilezza e disponibilità. Non è da tutti.
Mostra scambio: anche quest'anno la mostra scambio era ricchissima di vasche e pesci. E che pesci. Mi sono sembrati tutti in forma, sani e per quanto sia possibile in vasche temporanee colorati. Roberto si è superato allestendo 37 vasche dotate di riscaldatori, pompa, mettendo a disposizione pellicola per coprire le vasche e luci nelle vasche più buie.
Conferenze: le tre conferenze sono state interessanti, coinvolgenti, varie. I relatori sono stati superlativi. Un grazie enorme quindi a Walter De Proost, Francesco Zezza e Adrian Indermaur. Hanno mostrato tre aspetti diversi dell'acquariofilia, tre punti di vista, tre regioni geografiche e soprattutto passione e motivazioni profonde.
Cena sociale: affollatissima, 62 persone. I problemi che si sono evidenziati quest'anno (ritardi alla partenza del servizio) sono nati da mancate prenotazioni (17). Siamo riusciti ad accogliere tutti e questo è l'aspetto che voglio sottolineare e siamo stati disposti a pazientare. L'AIC è un grande gruppo di persone accoglienti ed educate. Anche quest'anno ho visto facce sorridenti, vino a volontà, tanta voglia di conoscersi, discussioni di acquari.
L'assemblea dei soci: partecipata e vissuta. Mi è parso di cogliere interesse alla vita dell'AIC. Questo spinge noi tutti del Consiglio Direttivo a perseverare e a fare meglio. L'AIC è formata dai soci, un grande gruppo.
Lotteria: ricchissima di premi vari. Quasi infinita, oltre un'ora di estrazioni. Quasi mille biglietti venduti. Grazie agli sponsor (Iemmi acquari, JBL, Prodac, Sera, Tetra, Angelo con le sue pietre) che contribuiscono a sostenere l'AIC con grande generosità.
Grazie alle donne che hanno contribuito alla buona riuscita del Congresso con tanti piccoli gesti e grande lavoro di organizzazione spicciola, un aspetto che noi ciclidofili tendiamo a trascurare (preparare le tavole, gestire il rilascio dei bollettini, occuparsi del pranzo e tanto altro ancora). Grazie davvero, di cuore.
Per finire, l'ho detto tante volte, grazie a tutti coloro che si sono presi la briga di percorrere svariati chilometri nel brutto tempo, nel week end per giunta, strappandolo alle proprie famiglie, al proprio lavoro, al proprio riposo. Esserci o non esserci fa la differenza.
È stato il mio primo congresso da organizzatore, scusatemi quindi per errori, imprecisioni, ritardi. Spero di fare meglio nei prossimi. Ho ottimo compagni di viaggio in questa avventura che è l'AIC (il Consiglio Direttivo in primis), ma nonostante tutto compio scelte non sempre adeguate alle situazioni. Gli errori sono solo miei.
Per tutti coloro che non hanno avuto possibilità di partecipare al congresso di quest'anno assicuro che anche l'anno prossimo il congresso ci sarà. Abbiamo già iniziato a progettarlo. Prossimamente daremo notizie più precise. Nel frattempo ricordate che settembre è il mese dell'AIC, il terzo week end è il nostro da venticinque anni. Nel frattempo invito i soci che ne abbiano voglia a proporre incontri regionali. In Lombardia ed Emlia-Romagna qualcosa si sta già muovendo, ma anche altre regioni ci stanno ragionando. A volte occorre meno di quanto si creda per incontrarsi.
A presto.
Partiamo dalla location che ancora una volta si è rivelata ottima. Alla Certosa di Calci ci sentiamo a casa. Grazie a Roberto Barbuti per la disponibilità e grazie allo staff del Museo che è sempre stato all'altezza delle richieste dimostrando cortesia, gentilezza e disponibilità. Non è da tutti.
Mostra scambio: anche quest'anno la mostra scambio era ricchissima di vasche e pesci. E che pesci. Mi sono sembrati tutti in forma, sani e per quanto sia possibile in vasche temporanee colorati. Roberto si è superato allestendo 37 vasche dotate di riscaldatori, pompa, mettendo a disposizione pellicola per coprire le vasche e luci nelle vasche più buie.
Conferenze: le tre conferenze sono state interessanti, coinvolgenti, varie. I relatori sono stati superlativi. Un grazie enorme quindi a Walter De Proost, Francesco Zezza e Adrian Indermaur. Hanno mostrato tre aspetti diversi dell'acquariofilia, tre punti di vista, tre regioni geografiche e soprattutto passione e motivazioni profonde.
Cena sociale: affollatissima, 62 persone. I problemi che si sono evidenziati quest'anno (ritardi alla partenza del servizio) sono nati da mancate prenotazioni (17). Siamo riusciti ad accogliere tutti e questo è l'aspetto che voglio sottolineare e siamo stati disposti a pazientare. L'AIC è un grande gruppo di persone accoglienti ed educate. Anche quest'anno ho visto facce sorridenti, vino a volontà, tanta voglia di conoscersi, discussioni di acquari.
L'assemblea dei soci: partecipata e vissuta. Mi è parso di cogliere interesse alla vita dell'AIC. Questo spinge noi tutti del Consiglio Direttivo a perseverare e a fare meglio. L'AIC è formata dai soci, un grande gruppo.
Lotteria: ricchissima di premi vari. Quasi infinita, oltre un'ora di estrazioni. Quasi mille biglietti venduti. Grazie agli sponsor (Iemmi acquari, JBL, Prodac, Sera, Tetra, Angelo con le sue pietre) che contribuiscono a sostenere l'AIC con grande generosità.
Grazie alle donne che hanno contribuito alla buona riuscita del Congresso con tanti piccoli gesti e grande lavoro di organizzazione spicciola, un aspetto che noi ciclidofili tendiamo a trascurare (preparare le tavole, gestire il rilascio dei bollettini, occuparsi del pranzo e tanto altro ancora). Grazie davvero, di cuore.
Per finire, l'ho detto tante volte, grazie a tutti coloro che si sono presi la briga di percorrere svariati chilometri nel brutto tempo, nel week end per giunta, strappandolo alle proprie famiglie, al proprio lavoro, al proprio riposo. Esserci o non esserci fa la differenza.
È stato il mio primo congresso da organizzatore, scusatemi quindi per errori, imprecisioni, ritardi. Spero di fare meglio nei prossimi. Ho ottimo compagni di viaggio in questa avventura che è l'AIC (il Consiglio Direttivo in primis), ma nonostante tutto compio scelte non sempre adeguate alle situazioni. Gli errori sono solo miei.
Per tutti coloro che non hanno avuto possibilità di partecipare al congresso di quest'anno assicuro che anche l'anno prossimo il congresso ci sarà. Abbiamo già iniziato a progettarlo. Prossimamente daremo notizie più precise. Nel frattempo ricordate che settembre è il mese dell'AIC, il terzo week end è il nostro da venticinque anni. Nel frattempo invito i soci che ne abbiano voglia a proporre incontri regionali. In Lombardia ed Emlia-Romagna qualcosa si sta già muovendo, ma anche altre regioni ci stanno ragionando. A volte occorre meno di quanto si creda per incontrarsi.
A presto.
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