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I Ciclidi del lago Tanganica
I numerosissimi (oltre 200 specie) Ciclidi del lago Tanganica si differenziano tra di loro per molti aspetti sia fisici che inerenti le strategie riproduttive.
Riguardo alle dimensioni corporee si va dai 5 centimetri dei “Lamprologus” multifasciatus, ai 12 cm dei Tropheus, passando ai 30 cm e oltre di Petrochromis e Cyphotilapia per finire con i 70 cm di Boulengerochromis.
Come accennato, un altro criterio di differenziazione è relativo alle modalità riproduttive. Possiamo suddividere questi Ciclidi in due gruppi principali: quelli che depongono le uova su substrato e quelli che le incubano nella cavità orale.
Più che la colorazione del corpo, sicuramente mediamente non all’altezza di quella dei Ciclidi del lago Malawi, è proprio questa varietà di forme e comportamenti che attrae numerosissimi appassionati e fa sì che i Ciclidi del lago Tanganica siano fra i più apprezzati e ricercati.
Ciclidi che depongono le uova su substrato:
I pesci che depongono su substrato adottano, a loro volta, varie strategie: alcuni depongono all’interno di conchiglie (sono chiamati comunemente “conchigliofili”), altri invece depongono nelle grandi fenditure delle grotte o direttamente in spazi aperti sulle rocce e in altri casi in piccole spaccature delle rocce.
Tra i conchigliofili ci sono pesci che vivono in colonie di centinaia di esemplari (“L.”multifasciatus), altri invece tendono a vivere in coppia (“L.” brevis), altri a vivere in maniera solitaria o haremica (ad esempio “L.”ocellatus) oppure come N. callipterus dove le femmine lunghe solo 6 cm vivono nelle conchiglie e i maschi, che arrivano alla taglia di 15 cm, vivono, da giovani, in grossi branchi separati dalle femmine. A queste si uniscono solo per la riproduzione una volta diventati adulti.
Tra i pesci più comunemente tenuti in acquario troviamo gli Altolamprologus compressiceps e calvus dove le femmine depongono in piccoli anfratti nelle rocce (o nelle conchiglie come A. sp. “Compressiceps Sumbu”) mentre i maschi sorvegliano lo spazio ad esso adiacente.
Tra i pesci che depongono in grotte troviamo il genere degli Julidochromis, Lepidiolamprologus e Chalinochromis mentre il genere Neolamprologus depone per lo più su rocce, di dimensioni variabili, a volte nell’ambiente prettamente roccioso a volte in rocce sparse nella sabbia.
Ciclidi incubatori orali:
Questo gruppo può essere a sua volta suddiviso in sette categorie principali:
1)I pesci psammofili (che prediligono vivere in zone sabbiose o con rocce o sassi radi), che vivono sulla sabbia, filtrandola e nutrendosi dei piccoli microrganismi trovati in essa come Enantiopus, molte Xenotilapia, Callochromis o Aulonocranus.
Tra queste varietà ci sono alcune Xenotilapia le quali hanno un comportamento biparentale molto interessante, sia il maschio che la femmina si occupano della prole.
2) I cosiddetti “feather-fins”, chiamati così per le loro pinne ventrali allungate (feather cioè piuma e fins pinne in inglese), come Ophthalmotilapia, Cyathopharynx, Benthochromis. Alcune di esse utilizzano un comportamento riproduttivo particolare con la formazione di grandi crateri sulla sabbia, a volte sopra grandi rocce piatte, tra questi i Cyathopharynx o alcune specie di Ophthalmotilapia. I Benthochromis vivono ad grandi profondità, oltre i 70 metri, in acqua libera per poi spostarsi, nel periodo riproduttivo, a profondità minori sui 20-30 metri spesso a ridosso delle rocce.
4) I Tropheini (pesci prettamente vegetariani che vivono a stretto contatto delle rocce e si cibano brucando lo strato di materiale biologico che le ricopre) come Tropheus e Petrochromis. Questi vivono nell’ambiente roccioso dove si alimentano e si accoppiano. Sono degli incubatori orali di tipo materno dove esclusivamente la femmina si occupa delle uova e della prole.
5) Gli Eretmodini del quale gruppo fanno parte i generi Eretmodus, Tanganicodus e Spathodus, anche loro vegetariani, vivono a ridosso delle rocce e adottano un comportamento riproduttivo biparentale: inizialmente uova, prima, e piccoli, poi, vengono tenuti dalla femmina per poi essere passati, dopo una decina di giorni, al maschio il quale se ne occupa fino al loro rilascio finale.
6) I pesci che vivono in acqua libera in grossi branchi formati da migliaia di esemplari e si nutrono di plancton come i Cyprichromis o i loro parenti più prossimi i Paracyprichromis che vivono però nelle grotte dove le femmine vivono in branco mentre i maschi tendono ad avere un comportamento più solitario; entrambi questi generi sono covatori orali di tipo materno.
7) Le eleganti Cyphotilapia sono grossi predatori che vivono fino a 60-70 metri di profondità in gruppo, ma ogni esemplare però si comporta in modo indipendente dagli altri.
Non ho menzionato volutamente tutte le specie presenti nel lago in quanto sono davvero tante e mi sarei dilungato troppo, ho preferito accennare le più conosciute e le più facili (forse sarebbe meglio dire meno difficili!) da reperire sul mercato lasciando spazio per gli approfondimenti alle eventuali discussioni specifiche.
L’acquario
Come detto i Ciclidi del Tanganica sono molto differenti gli uni dagli altri e questo è proprio uno dei motivi per cui sono tanto apprezzati.
Va da sé, dunque, che anche gli acquari dove possiamo ospitarli possono avere dimensioni molto variabili.
Come sempre comunque più grande sarà l’acquario e meglio sarà perché le vasche grandi sono più facilmente gestibili e sopportano meglio i nostri errori, inoltre permettono di tenere più pesci e quindi aver modo di fare più osservazioni.
Ad ogni modo, proprio perché non tutti hanno la possibilità o la voglia di tenere vasche molto ingombranti (e pesanti) vedremo come si potranno tenere anche vasche piuttosto piccole e fare ugualmente interessanti osservazioni.
Aspetto fondamentale è la qualità dell’acqua che dovrà sempre essere ovviamente priva di nitriti, ma possibilmente anche con nitrati molto bassi (colori dei pesci più belli!), ma soprattutto il pH dovrà sempre essere alcalino (da 7,5 in su). Quindi: buon filtraggio e cambi d’acqua, non molto abbondanti, ma frequenti!
Come materiale di fondo consiglio sabbia piuttosto grossolana o ghiaino molto fine. Molti allevatori di Tropheus utilizzano sabbia corallina molto chiara se non addirittura bianca perché il fondo chiaro, oltre all’illuminazione intensa, tendono a far mantenere colori più chiari e brillanti a questi pesci.
Le piante non sono necessarie per i pesci del Tanganica, se si volessero aggiungere per un fattore estetico o per creare ripari, quelle consigliate sono Anubias, Microsorum, Vallisneria e Cryptocoryne aponotogetifolia.
Il tipo di illuminazione, come sempre, sarà condizionato dalla presenza o meno delle piante. In ogni caso se ospitiamo dei pesci erbivori sarà bene sia intensa e per molte ore al giorno in modo da favorire una buona crescita di alghe sulle rocce, sempre molto gradite a questi pesci.
I pesci
Cercherò ora di dare qualche spunto generico sulle varie tipologie di popolazioni in base al volume dell’acquario disponibile.
Questo tipo di elenco non è ovviamente vincolante e non può essere preso rigidamente, ma vuole essere un consiglio sulla base di esperienze fatte in prima persona.
Naturalmente possono funzionare anche abbinamenti diversi da quelli qui proposti, ma suggerisco di mantenere i principi generali che sono stati adottati di seguito se vogliamo ottenere risultati soddisfacenti per il lungo periodo.
In generale è più facile allevare, almeno inizialmente, poche specie in molti esemplari che viceversa, almeno fra i pesci che non formano coppie. Anche fra questi ultimi è comunque più semplice partire con un gruppetto di 6-10 esemplari giovani e poi tenere solo la prima coppia che si forma.
Fra gli incubatori orali è molto più agevole tenere 12-14 esemplari della stessa specie che una maschio e una femmina o anche due-tre maschi e altrettante femmine e questo vale soprattutto se la vasca destinata ad ospitarli non grandissima.
Come primo approccio con i pesci del Tanganica consiglio di iniziare con il genere dei depositori su substrato o con i conchigliofili essendo più facili da gestire, in quanto si accontentano in generale vasche molto più piccole delle altre specie, per poi passare, in base anche all'aumento del volume delle vasche, ai più piccoli appartenenti al genere dei Cyprichromis (i veri leptosoma), agli Eretmodini e, sempre salendo con volume dell'acquario, oltre che dell'esperienza acquisita, ai feather-fins, ai Tropheus e, se si dispone di vasche ancora più ampie, si potrà arrivare alle Cyphotilapia o ai Petrochromis.
In base al tipo di popolazione ospitato, i tipi di allestimenti per le vasche sono principalmente di tre categorie:
- Vasca per “conchigliofili”: numerose conchiglie sul fondo per quelli che vivono in colonia, es. i multifasciatus e similis, una sola conchiglia per pesci che vivono in coppia come i brevis (dove maschio e femmina condividono la stessa conchiglia) o una conchiglia per ogni pesce come per gli ocellatus o una solo per la femmnina per il genere Altolamprologus. La grandezza della conchiglia varierà a seconda della taglia dell'inquilino ospitato e cioè una conchiglia di una comune “escargot” (per uso alimentare) andrà benissimo per tutti i “Lamprologus” ed Altolamprologus sp. “Sumbu”, mentre servirà una conchiglia decisamente più ampia, tipo quelle tropicali per intenderci, per gli Altolamprologus compressiceps e calvus.
- Vasca arredata con pochissime rocce per tutti i pesci psammofili e feather-fins, Cyprichromis in quanto i primi due tipi vivono sulla sabbia e per loro servirà solamente qualche roccia qua e là per dividere i territori, mentre i Cyprichromis vivono in acque libere e non necessitano affatto di rocce.
- Vasca molto ricca di rocce che verranno appoggiate anche alla parete posteriore della vasca lasciando la zona più frontale dell’acqua libera per il genere Julidochromis, Neolamprologus e per i Tropheini.
Per questi ultimi si possono adottare anche altri due tipi di arredamenti alternativi: il primo, come viene fatto da molti allevatori tedeschi, che è privo o quasi di rocce e il secondo posizionando solamente rocce di medie dimensioni su tutto il fondo senza andare a delimitare chiaramente dei territori. Con questi sistemi si cerca di offrire meno riferimenti territoriali possibili a questi pesci che di solito cercano di difendere continuamente il territorio prescelto dagli altri esemplari della vasca dando così origine a continue liti con esito spesso grave se non mortale.
Qualche esempio:
Vasche da 50-80 litri:
1)- gruppetto di 6-8 esemplari “L.” multifasciatus o “L.” similis.
2)- coppia di “L.” brevis o coppia o trio di “L.”.ocellatus. Questa soluzione risulta più delicata in quanto i primi formano coppie di tipo stabile i secondi degli in harem e hanno un temperamento più forte e una più forte territorialità tanto che risulterebbe impossibile allevare due coppie di queste specie in una vasca di tali dimensioni.
3)coppia di Altolamprologus sp. “sumbu” + eventualmente una di piccoli Julidochromis cioè transcriptus od ornatus.
Vasche da 80 a 150 litri:
1) gruppetto di conchigliofili + coppia di Julidochromis delle varietà più piccole.
2) gruppetto o coppia (a seconda delle caratteristiche della specie) di conchigliofili + coppia di Neolamprologus leleupi.
3) Coppia di julido + 1 di N.leleupi.
4) coppia di Altolamprologus compressiceps o calvus + 1 coppia di Julido o leleupi.
Attenzione, però, che spesso acquistando due soli pesci, anche se di sesso diverso, si possono avere grosse difficoltà a farli convivere. Meglio, come detto, partire da un gruppetto di giovanili.
Vasche da 200 a 300 litri:
1) colonia di N. brichardi, basta mettere una sola coppia e nel giro di 6/8 mesi si avrà una vasca piena di piccoli di varie taglie che vivranno armoniosamente insieme.
2) coppia di Julidocromis, anche delle specie più grandi come i regani + coppia di N. cilindricus o leleupi + gruppetto di conchigliofili.
3) Coppia di Xenotilapia flavipinnis + coppia di N. signatus + gruppetto di 6 Paracyprichromis nigripinnis.
4) coppia/trio di ocellatus + coppia di Julido a scelta + gruppo di 6-8 Cyprichromis leptosoma.
Vasche da 300 ai 450 litri:
1) gruppo di Tropheus 10-15 esemplari, una sola varietà scelta tra le innumerevoli disponibili sul mercato.
2) 1 m / 3f di Ophthalmotilapia ventralis + 1 coppia Altolamprologus + 1 coppia di Julidochromis.
3) gruppo di 10-12 Cyprichromis, anche delle varietà + grandi come i Jumbo o microlepidotus + 1 coppia a scelta di Neolamprologus + coppia di Eretmodus o Tanganicodus.
4) 8-10 Cyprichromis + 1-2m/3-4 f di Xenotilapia bathyphyla o gruppetto di 2/4 di Enantiopus melanogenis + coppia di A. compressiceps o calvus.
Vasche dai 450 ai 650 litri:
1)gruppetto di 1m / 3f Cyphotilapia + 1-3m / 4-6f di Cyathopharynx.
2) 1m / 3f di Ophthalmotilapia ventralis o nasuta oppure gruppo 15-20 di Tropheus + coppia o gruppetto di 8 Eretmodini + coppia di Neolamprologus di medie dimensioni.
3) 1/3 di Benthochromis tricoti + 2/4-6 Cyathopharynx + coppia di xeno. papilio o “sunflower” (vasche verso i limiti superiori di questa fascia).
4)1/3 Aulonacranus dewindi + gruppo di Cyprichromis + coppia di Julidochromis + 1 coppia di leleupi.
5) Coppia di Spathodus erithodon + 4/6 Ophthalmo ventralis + 1 coppia di Chalinochromis.
6)gruppetto 5 o 6 esemplari di Lepidiolamprologus + coppia di A. calvus + 1/3 di Benthochromis tricoti.
Dagli 800 litri in su:
Con tali dimensioni si potrà iniziare a tenere anche un gruppo bel gruppetto di Cyphotilapia eventualmente insieme con uno di Benthochromis oppure un gruppo di 12-15 Petrochromis anche se con questi pesci occorre molta esperienza in quanto sono di difficile allevamento per problemi alimentari e per il loro temperamento forte.
In generale in vasche di tali dimensioni ci si può sbizzarrire in quanto la vasca è talmente spaziosa da poter far scegliere le specie preferite.
L'importante è che gli abbinamenti vengano fatti tenendo conto del carattere delle varie specie, alla zona colonizzata e del tipo di alimentazione.
Meglio evitare:
Per finire qualche esempio di cose da non fare:
1) non si potranno tenere dei Cyprichromis con delle Cyphotilapia in quanto i primi fanno parte della dieta abituale dei secondi.
2) Cyathopharynx e Ophthalmotilapia è meglio non metterli mai insieme in quanto le Ophthalmo. con il loro carattere irruente andranno a disturbare i più pacifici Cyatho (nel breve periodo questo abbinamento sembra poter funzionare ed entrambe le specie si riproducono in maniera alterna, ma alla fine i cyatho. tenderanno a deperire fino a morire per il troppo stress subito).
3) è sconsigliabile tenere due specie di pesci che colonizzano e si riproducono nella stessa zona, come gli Enantiopus e Cyathopharynx, perchè entrambi colonizzano il fondo sabbioso della vasca per riprodursi oppure Benthochromis e Cyprichromis, in questo caso saranno i più piccoli, ma aggressivi Cypri. a danneggiare irrimediabilmente i Bentho.
4) non sempre consigliabile la coabitazione di Tropheus e Ophthalmotilapia non tanto per incompatibilità di carattere, anzi, ma per la pessima, quanto inspiegabile, abitudine che a volte hanno i Tropheus di strappare i prolungamenti delle pinne dei feather-fins.
Segue una carrellata di foto di Ciclidi del Tanganica.
Come molti sanno molte specie sono presenti nel lago con popolazioni distinte che spesso variano, in modo più o meno marcato, per il colore della livrea.
Il nome che vedete a volte dopo quello della specie è quello della località di provenienza. E' molto importante allevare sempre esemplari di una specie della stessa varietà geografica al fine di non perdere, tramite incroci, le caratteristiche tipiche di ogni popolazione.
Si noti che le foto tendono a mostrare i pesci nelle
loro migliori condizioni, inoltre la luce intensa del flash tende ad esaltare ulteriormente i colori.
Molte altre foto si possono trovare nella foto gallery del sito AIC
Neolamprologus brevis
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julidochromis regani' kipili'
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Juldochromis transcriptus'gombe'
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Altolamprologus compressiceps'yellow head'
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Altolamprologus calvus Congo
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Altolamprologus sp. "Shell" Ujiji
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Neolamprologus brichardi
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Neolamprologus leleupi Karilani (femmina)
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"Lamprologus" similis (coppia)
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Xenotilapia bathyphyla Kekese
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Xenotilapia papillio sunflower'kanoni'
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Xenotilapia papillio sunflower'isanga'
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Xenotilapia papillio'tembwe'
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Cyprichromis leptosoma jumbo'tricolor'
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Cyprichromis microlepidotus'kasaj'
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Cyprichromis leptosoma'jumbo kitumba'(morfo coda gialla)Immagine:
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Tropheus moori 'red rainbpw'
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Tropheus moori 'golden kazumbe'
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ophtalmotilapia nasuta'nsumbu'
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optalmotilapia boops 'nkondwe'
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opthtalmotilapia ventralis 'mtoto'
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cyathopharinx foai'kipili'
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"Lamprologus" ocellatus (var. Gold)
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Cyphotilapia gibberosa Kitumba (maschio) foto M. Ceradini
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Testo di Denis Lampredi (revisione P. Salvagiani)
Foto di Paolo Salvagiani e Denis Lampredi
I numerosissimi (oltre 200 specie) Ciclidi del lago Tanganica si differenziano tra di loro per molti aspetti sia fisici che inerenti le strategie riproduttive.
Riguardo alle dimensioni corporee si va dai 5 centimetri dei “Lamprologus” multifasciatus, ai 12 cm dei Tropheus, passando ai 30 cm e oltre di Petrochromis e Cyphotilapia per finire con i 70 cm di Boulengerochromis.
Come accennato, un altro criterio di differenziazione è relativo alle modalità riproduttive. Possiamo suddividere questi Ciclidi in due gruppi principali: quelli che depongono le uova su substrato e quelli che le incubano nella cavità orale.
Più che la colorazione del corpo, sicuramente mediamente non all’altezza di quella dei Ciclidi del lago Malawi, è proprio questa varietà di forme e comportamenti che attrae numerosissimi appassionati e fa sì che i Ciclidi del lago Tanganica siano fra i più apprezzati e ricercati.
Ciclidi che depongono le uova su substrato:
I pesci che depongono su substrato adottano, a loro volta, varie strategie: alcuni depongono all’interno di conchiglie (sono chiamati comunemente “conchigliofili”), altri invece depongono nelle grandi fenditure delle grotte o direttamente in spazi aperti sulle rocce e in altri casi in piccole spaccature delle rocce.
Tra i conchigliofili ci sono pesci che vivono in colonie di centinaia di esemplari (“L.”multifasciatus), altri invece tendono a vivere in coppia (“L.” brevis), altri a vivere in maniera solitaria o haremica (ad esempio “L.”ocellatus) oppure come N. callipterus dove le femmine lunghe solo 6 cm vivono nelle conchiglie e i maschi, che arrivano alla taglia di 15 cm, vivono, da giovani, in grossi branchi separati dalle femmine. A queste si uniscono solo per la riproduzione una volta diventati adulti.
Tra i pesci più comunemente tenuti in acquario troviamo gli Altolamprologus compressiceps e calvus dove le femmine depongono in piccoli anfratti nelle rocce (o nelle conchiglie come A. sp. “Compressiceps Sumbu”) mentre i maschi sorvegliano lo spazio ad esso adiacente.
Tra i pesci che depongono in grotte troviamo il genere degli Julidochromis, Lepidiolamprologus e Chalinochromis mentre il genere Neolamprologus depone per lo più su rocce, di dimensioni variabili, a volte nell’ambiente prettamente roccioso a volte in rocce sparse nella sabbia.
Ciclidi incubatori orali:
Questo gruppo può essere a sua volta suddiviso in sette categorie principali:
1)I pesci psammofili (che prediligono vivere in zone sabbiose o con rocce o sassi radi), che vivono sulla sabbia, filtrandola e nutrendosi dei piccoli microrganismi trovati in essa come Enantiopus, molte Xenotilapia, Callochromis o Aulonocranus.
Tra queste varietà ci sono alcune Xenotilapia le quali hanno un comportamento biparentale molto interessante, sia il maschio che la femmina si occupano della prole.
2) I cosiddetti “feather-fins”, chiamati così per le loro pinne ventrali allungate (feather cioè piuma e fins pinne in inglese), come Ophthalmotilapia, Cyathopharynx, Benthochromis. Alcune di esse utilizzano un comportamento riproduttivo particolare con la formazione di grandi crateri sulla sabbia, a volte sopra grandi rocce piatte, tra questi i Cyathopharynx o alcune specie di Ophthalmotilapia. I Benthochromis vivono ad grandi profondità, oltre i 70 metri, in acqua libera per poi spostarsi, nel periodo riproduttivo, a profondità minori sui 20-30 metri spesso a ridosso delle rocce.
4) I Tropheini (pesci prettamente vegetariani che vivono a stretto contatto delle rocce e si cibano brucando lo strato di materiale biologico che le ricopre) come Tropheus e Petrochromis. Questi vivono nell’ambiente roccioso dove si alimentano e si accoppiano. Sono degli incubatori orali di tipo materno dove esclusivamente la femmina si occupa delle uova e della prole.
5) Gli Eretmodini del quale gruppo fanno parte i generi Eretmodus, Tanganicodus e Spathodus, anche loro vegetariani, vivono a ridosso delle rocce e adottano un comportamento riproduttivo biparentale: inizialmente uova, prima, e piccoli, poi, vengono tenuti dalla femmina per poi essere passati, dopo una decina di giorni, al maschio il quale se ne occupa fino al loro rilascio finale.
6) I pesci che vivono in acqua libera in grossi branchi formati da migliaia di esemplari e si nutrono di plancton come i Cyprichromis o i loro parenti più prossimi i Paracyprichromis che vivono però nelle grotte dove le femmine vivono in branco mentre i maschi tendono ad avere un comportamento più solitario; entrambi questi generi sono covatori orali di tipo materno.
7) Le eleganti Cyphotilapia sono grossi predatori che vivono fino a 60-70 metri di profondità in gruppo, ma ogni esemplare però si comporta in modo indipendente dagli altri.
Non ho menzionato volutamente tutte le specie presenti nel lago in quanto sono davvero tante e mi sarei dilungato troppo, ho preferito accennare le più conosciute e le più facili (forse sarebbe meglio dire meno difficili!) da reperire sul mercato lasciando spazio per gli approfondimenti alle eventuali discussioni specifiche.
L’acquario
Come detto i Ciclidi del Tanganica sono molto differenti gli uni dagli altri e questo è proprio uno dei motivi per cui sono tanto apprezzati.
Va da sé, dunque, che anche gli acquari dove possiamo ospitarli possono avere dimensioni molto variabili.
Come sempre comunque più grande sarà l’acquario e meglio sarà perché le vasche grandi sono più facilmente gestibili e sopportano meglio i nostri errori, inoltre permettono di tenere più pesci e quindi aver modo di fare più osservazioni.
Ad ogni modo, proprio perché non tutti hanno la possibilità o la voglia di tenere vasche molto ingombranti (e pesanti) vedremo come si potranno tenere anche vasche piuttosto piccole e fare ugualmente interessanti osservazioni.
Aspetto fondamentale è la qualità dell’acqua che dovrà sempre essere ovviamente priva di nitriti, ma possibilmente anche con nitrati molto bassi (colori dei pesci più belli!), ma soprattutto il pH dovrà sempre essere alcalino (da 7,5 in su). Quindi: buon filtraggio e cambi d’acqua, non molto abbondanti, ma frequenti!
Come materiale di fondo consiglio sabbia piuttosto grossolana o ghiaino molto fine. Molti allevatori di Tropheus utilizzano sabbia corallina molto chiara se non addirittura bianca perché il fondo chiaro, oltre all’illuminazione intensa, tendono a far mantenere colori più chiari e brillanti a questi pesci.
Le piante non sono necessarie per i pesci del Tanganica, se si volessero aggiungere per un fattore estetico o per creare ripari, quelle consigliate sono Anubias, Microsorum, Vallisneria e Cryptocoryne aponotogetifolia.
Il tipo di illuminazione, come sempre, sarà condizionato dalla presenza o meno delle piante. In ogni caso se ospitiamo dei pesci erbivori sarà bene sia intensa e per molte ore al giorno in modo da favorire una buona crescita di alghe sulle rocce, sempre molto gradite a questi pesci.
I pesci
Cercherò ora di dare qualche spunto generico sulle varie tipologie di popolazioni in base al volume dell’acquario disponibile.
Questo tipo di elenco non è ovviamente vincolante e non può essere preso rigidamente, ma vuole essere un consiglio sulla base di esperienze fatte in prima persona.
Naturalmente possono funzionare anche abbinamenti diversi da quelli qui proposti, ma suggerisco di mantenere i principi generali che sono stati adottati di seguito se vogliamo ottenere risultati soddisfacenti per il lungo periodo.
In generale è più facile allevare, almeno inizialmente, poche specie in molti esemplari che viceversa, almeno fra i pesci che non formano coppie. Anche fra questi ultimi è comunque più semplice partire con un gruppetto di 6-10 esemplari giovani e poi tenere solo la prima coppia che si forma.
Fra gli incubatori orali è molto più agevole tenere 12-14 esemplari della stessa specie che una maschio e una femmina o anche due-tre maschi e altrettante femmine e questo vale soprattutto se la vasca destinata ad ospitarli non grandissima.
Come primo approccio con i pesci del Tanganica consiglio di iniziare con il genere dei depositori su substrato o con i conchigliofili essendo più facili da gestire, in quanto si accontentano in generale vasche molto più piccole delle altre specie, per poi passare, in base anche all'aumento del volume delle vasche, ai più piccoli appartenenti al genere dei Cyprichromis (i veri leptosoma), agli Eretmodini e, sempre salendo con volume dell'acquario, oltre che dell'esperienza acquisita, ai feather-fins, ai Tropheus e, se si dispone di vasche ancora più ampie, si potrà arrivare alle Cyphotilapia o ai Petrochromis.
In base al tipo di popolazione ospitato, i tipi di allestimenti per le vasche sono principalmente di tre categorie:
- Vasca per “conchigliofili”: numerose conchiglie sul fondo per quelli che vivono in colonia, es. i multifasciatus e similis, una sola conchiglia per pesci che vivono in coppia come i brevis (dove maschio e femmina condividono la stessa conchiglia) o una conchiglia per ogni pesce come per gli ocellatus o una solo per la femmnina per il genere Altolamprologus. La grandezza della conchiglia varierà a seconda della taglia dell'inquilino ospitato e cioè una conchiglia di una comune “escargot” (per uso alimentare) andrà benissimo per tutti i “Lamprologus” ed Altolamprologus sp. “Sumbu”, mentre servirà una conchiglia decisamente più ampia, tipo quelle tropicali per intenderci, per gli Altolamprologus compressiceps e calvus.
- Vasca arredata con pochissime rocce per tutti i pesci psammofili e feather-fins, Cyprichromis in quanto i primi due tipi vivono sulla sabbia e per loro servirà solamente qualche roccia qua e là per dividere i territori, mentre i Cyprichromis vivono in acque libere e non necessitano affatto di rocce.
- Vasca molto ricca di rocce che verranno appoggiate anche alla parete posteriore della vasca lasciando la zona più frontale dell’acqua libera per il genere Julidochromis, Neolamprologus e per i Tropheini.
Per questi ultimi si possono adottare anche altri due tipi di arredamenti alternativi: il primo, come viene fatto da molti allevatori tedeschi, che è privo o quasi di rocce e il secondo posizionando solamente rocce di medie dimensioni su tutto il fondo senza andare a delimitare chiaramente dei territori. Con questi sistemi si cerca di offrire meno riferimenti territoriali possibili a questi pesci che di solito cercano di difendere continuamente il territorio prescelto dagli altri esemplari della vasca dando così origine a continue liti con esito spesso grave se non mortale.
Qualche esempio:
Vasche da 50-80 litri:
1)- gruppetto di 6-8 esemplari “L.” multifasciatus o “L.” similis.
2)- coppia di “L.” brevis o coppia o trio di “L.”.ocellatus. Questa soluzione risulta più delicata in quanto i primi formano coppie di tipo stabile i secondi degli in harem e hanno un temperamento più forte e una più forte territorialità tanto che risulterebbe impossibile allevare due coppie di queste specie in una vasca di tali dimensioni.
3)coppia di Altolamprologus sp. “sumbu” + eventualmente una di piccoli Julidochromis cioè transcriptus od ornatus.
Vasche da 80 a 150 litri:
1) gruppetto di conchigliofili + coppia di Julidochromis delle varietà più piccole.
2) gruppetto o coppia (a seconda delle caratteristiche della specie) di conchigliofili + coppia di Neolamprologus leleupi.
3) Coppia di julido + 1 di N.leleupi.
4) coppia di Altolamprologus compressiceps o calvus + 1 coppia di Julido o leleupi.
Attenzione, però, che spesso acquistando due soli pesci, anche se di sesso diverso, si possono avere grosse difficoltà a farli convivere. Meglio, come detto, partire da un gruppetto di giovanili.
Vasche da 200 a 300 litri:
1) colonia di N. brichardi, basta mettere una sola coppia e nel giro di 6/8 mesi si avrà una vasca piena di piccoli di varie taglie che vivranno armoniosamente insieme.
2) coppia di Julidocromis, anche delle specie più grandi come i regani + coppia di N. cilindricus o leleupi + gruppetto di conchigliofili.
3) Coppia di Xenotilapia flavipinnis + coppia di N. signatus + gruppetto di 6 Paracyprichromis nigripinnis.
4) coppia/trio di ocellatus + coppia di Julido a scelta + gruppo di 6-8 Cyprichromis leptosoma.
Vasche da 300 ai 450 litri:
1) gruppo di Tropheus 10-15 esemplari, una sola varietà scelta tra le innumerevoli disponibili sul mercato.
2) 1 m / 3f di Ophthalmotilapia ventralis + 1 coppia Altolamprologus + 1 coppia di Julidochromis.
3) gruppo di 10-12 Cyprichromis, anche delle varietà + grandi come i Jumbo o microlepidotus + 1 coppia a scelta di Neolamprologus + coppia di Eretmodus o Tanganicodus.
4) 8-10 Cyprichromis + 1-2m/3-4 f di Xenotilapia bathyphyla o gruppetto di 2/4 di Enantiopus melanogenis + coppia di A. compressiceps o calvus.
Vasche dai 450 ai 650 litri:
1)gruppetto di 1m / 3f Cyphotilapia + 1-3m / 4-6f di Cyathopharynx.
2) 1m / 3f di Ophthalmotilapia ventralis o nasuta oppure gruppo 15-20 di Tropheus + coppia o gruppetto di 8 Eretmodini + coppia di Neolamprologus di medie dimensioni.
3) 1/3 di Benthochromis tricoti + 2/4-6 Cyathopharynx + coppia di xeno. papilio o “sunflower” (vasche verso i limiti superiori di questa fascia).
4)1/3 Aulonacranus dewindi + gruppo di Cyprichromis + coppia di Julidochromis + 1 coppia di leleupi.
5) Coppia di Spathodus erithodon + 4/6 Ophthalmo ventralis + 1 coppia di Chalinochromis.
6)gruppetto 5 o 6 esemplari di Lepidiolamprologus + coppia di A. calvus + 1/3 di Benthochromis tricoti.
Dagli 800 litri in su:
Con tali dimensioni si potrà iniziare a tenere anche un gruppo bel gruppetto di Cyphotilapia eventualmente insieme con uno di Benthochromis oppure un gruppo di 12-15 Petrochromis anche se con questi pesci occorre molta esperienza in quanto sono di difficile allevamento per problemi alimentari e per il loro temperamento forte.
In generale in vasche di tali dimensioni ci si può sbizzarrire in quanto la vasca è talmente spaziosa da poter far scegliere le specie preferite.
L'importante è che gli abbinamenti vengano fatti tenendo conto del carattere delle varie specie, alla zona colonizzata e del tipo di alimentazione.
Meglio evitare:
Per finire qualche esempio di cose da non fare:
1) non si potranno tenere dei Cyprichromis con delle Cyphotilapia in quanto i primi fanno parte della dieta abituale dei secondi.
2) Cyathopharynx e Ophthalmotilapia è meglio non metterli mai insieme in quanto le Ophthalmo. con il loro carattere irruente andranno a disturbare i più pacifici Cyatho (nel breve periodo questo abbinamento sembra poter funzionare ed entrambe le specie si riproducono in maniera alterna, ma alla fine i cyatho. tenderanno a deperire fino a morire per il troppo stress subito).
3) è sconsigliabile tenere due specie di pesci che colonizzano e si riproducono nella stessa zona, come gli Enantiopus e Cyathopharynx, perchè entrambi colonizzano il fondo sabbioso della vasca per riprodursi oppure Benthochromis e Cyprichromis, in questo caso saranno i più piccoli, ma aggressivi Cypri. a danneggiare irrimediabilmente i Bentho.
4) non sempre consigliabile la coabitazione di Tropheus e Ophthalmotilapia non tanto per incompatibilità di carattere, anzi, ma per la pessima, quanto inspiegabile, abitudine che a volte hanno i Tropheus di strappare i prolungamenti delle pinne dei feather-fins.
Segue una carrellata di foto di Ciclidi del Tanganica.
Come molti sanno molte specie sono presenti nel lago con popolazioni distinte che spesso variano, in modo più o meno marcato, per il colore della livrea.
Il nome che vedete a volte dopo quello della specie è quello della località di provenienza. E' molto importante allevare sempre esemplari di una specie della stessa varietà geografica al fine di non perdere, tramite incroci, le caratteristiche tipiche di ogni popolazione.
Si noti che le foto tendono a mostrare i pesci nelle
loro migliori condizioni, inoltre la luce intensa del flash tende ad esaltare ulteriormente i colori.
Molte altre foto si possono trovare nella foto gallery del sito AIC
Neolamprologus brevis
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julidochromis regani' kipili'
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Juldochromis transcriptus'gombe'
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Altolamprologus compressiceps'yellow head'
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Altolamprologus calvus Congo
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Altolamprologus sp. "Shell" Ujiji
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Neolamprologus brichardi
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Neolamprologus leleupi Karilani (femmina)
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"Lamprologus" similis (coppia)
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Xenotilapia bathyphyla Kekese
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Xenotilapia papillio sunflower'kanoni'
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Xenotilapia papillio sunflower'isanga'
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Xenotilapia papillio'tembwe'
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Cyprichromis leptosoma jumbo'tricolor'
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Cyprichromis microlepidotus'kasaj'
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Cyprichromis leptosoma'jumbo kitumba'(morfo coda gialla)Immagine:
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Tropheus moori 'red rainbpw'
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Tropheus moori 'golden kazumbe'
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ophtalmotilapia nasuta'nsumbu'
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optalmotilapia boops 'nkondwe'
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opthtalmotilapia ventralis 'mtoto'
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cyathopharinx foai'kipili'
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"Lamprologus" ocellatus (var. Gold)
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Cyphotilapia gibberosa Kitumba (maschio) foto M. Ceradini
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Testo di Denis Lampredi (revisione P. Salvagiani)
Foto di Paolo Salvagiani e Denis Lampredi